Open calcio: falsa partenza!

Open calcio: falsa partenza!

San Carlo Humilitas vs ASCOT: 2 – 1

Inizia ufficialmente a Novate Milanese la stagione 2016/17 dell’Open 1.

E non inizia nel migliore dei modi: i giocatori disponibili sono solo 7 più Melzinho, a mezzo servizio, in panchina. Formazione obbligata per Mister Gruppo: Dani in porta, Toni in marcatura, Tommy e Roby in mediana, Fabry e Pasqui laterali, Andrea (all’esordio assoluto) come prima punta.

Campo brutto: stretto, lungo, con erba molto alta sulle corsie laterali e tanta sabbia nelle aree.  Su un campo del genere è praticamente impossibile vedere del bel calcio.

E infatti i padroni di casa si affidano unicamente al lancio lungo per il proprio centravanti, un ragazzo assai fisicato e al contempo velocissimo, capace sia di girarsi rapidamente e andare alla conclusione personale sia di appoggiarsi sulle due tecniche mezzali che lo appoggiano. Un tipo di gioco semplice, banale forse, ma sicuramente migliore di quello offerto dai triantini.

 

I ragazzi di mister Gruppo infatti, a causa anche delle numerose defezioni, si mostrano privi di ogni idea di gioco: non una sovrapposizione sulle corsie laterali, non un “1-2”    tra la punta e i mediani, mai nemmeno un abbozzo di schema sui calci d’angolo. La partita scorre su questi binari e il San Carlo nel primo tempo arriva alla conclusione 7 volte, di cui 3 nello specchio, mentre gli unici pericoli li corre su una punizione dal limite di Tommy deviata dalla barriera e su una carambola conseguente ad un calcio d’angolo.

Andrea gioca troppo alto, allungando a dismisura le distanze tra i reparti ascottini e rendendo impossibile assisterlo, Pasqui si affida unicamente alla “sciabolata lunga” perennemente fuori misura e impiega 20 minuti buoni per capire chi marcare, Tommy deve spesso abbassarsi per aiutare Toni nella marcatura del forte centravanti avversario ed è in costante inferiorità numerica a centrocampo perché Roby risulta troppo avanzato nel vano tentativo di tenere la squadra allacciata ad Andrea e Pasqui lascia spesso incustodito il proprio uomo, che abbandona quasi sempre la fascia di competenza per cercare gli scarichi centrali del proprio centravanti.

Il leit-motiv della partita, come detto, è semplice: il pallino del gioco ce l’ha il San Carlo, che si appoggia regolarmente sul forte centrattacco, che a sua volta o prova la conclusione personale o smista per le due abili mezzali. Il resto del Novate non è un granchè: i due centrali di difesa e il “play basso”, tecnicamente approssimativi, non abbandonano mai la propria metacampo e risultano facilmente superabili dal gioco a terra, che però l’Ascot, almeno nel primo tempo, inspiegabilmente decide di non adoperare. Il risultato lo sblocca così il San Carlo, al 12°, su calcio d’angolo, con un‘inzuccata precisa dell’esterno destro, che anticipa troppo facilmente Fabrizio nel cuore dell’area ascottina. La reazione ascottina tarda a manifestarsi, mentre il San Carlo sfiora in più occasioni il colpo del ko. Solo al termine della frazione, in un’azione rocambolesca successiva ad un calcio d’angolo il portiere novatese rischia la “papera”, inviando il pallone sulla traversa con la faccia.

Nell’intervallo mister Gruppo cerca di ricaricare i propri ragazzi con un thè caldo, appositamente preparato. Dopo qualche minuto della ripresa il San Carlo cala vistosamente dal punto di vista fisico e l’Ascot inizia (finalmente!!!) a giocare palla a terra e a sorprendere gli avversari con scambi ravvicinati. Gli avversari continuano però ad essere pericolosi su azioni di rimessa e al 7° del secondo tempo arriva il 2-0: fallo laterale teso (che in un campo stretto equivale ad un corner), sfortunato colpo di testa di Toni, palla sul palo e quindi in fondo al sacco. Come se non bastasse di lì a poco, nell’ennesimo tentativo di arginare il puntero avversario, Antonio avverte un risentimento al ginocchio e deve abbandonare il terreno di gioco: Tommy arretra ad ultimo difensore con Melzinho che fa il suo esordio stagionale.

L’uscita dal campo del capitano avrebbe potuto coincidere col definitivo calo del sipario.

Invece l’Ascot resta orgogliosamente in partita.

Anzi, trae beneficio da un Tommy coriaceo difensore, da un Melzinho che ci mette poco ad impradonirsi del centrocampo (totalmente abbandonato da entrambe le compagini, oramai nettamente spaccate in due tronconi), da un Pasquale che fa finalmente valere la propria corsa e crea superiorità sulla destra, da un Roby che tatticamente porta a scuola l’intera retroguardia ospite e guadagna punizioni dal limite a ripetizione. In occasione di una di queste Tommy scocca il dardo che si infila nel “7”. Siamo al 16° del secondo tempo. Manca poco: inizia un’assalto all’arma bianca,ma il punteggio non cambierà più fino al triplice fischio.

Sconfitta meritata per l’Ascot, rea di aver iniziato a giocare a calcio con 25 minuti di ritardo.

Peccato perché la difesa del San Carlo è apparsa tutt’altro che impenetrabile, ma il gioco offerto dai triantini è stato davvero di pessima qualità, totalmente privo di quelle triangolazioni indispensabili per smarcare un’uomo davanti alla porta avversaria.

La pochezza del gioco monzese è parzialmente compensata dalla tenuta atletica degli ascottini, nettamente superiore a quella degli avversari, che ha consentito ai nostri beniamini di venir fuori alla distanza.

Ma se veramente si punta a stare “nella parte sinistra della classifica” non ci si può di affidare unicamente alle punizioni di Tommy o alle estemporanee superiorità numeriche create da Roby, serve un piano di gioco più composito, serve sviluppare ed eseguire a memoria almeno 3/4 schemi offensivi ed oliare almeno un paio di movimenti sui calci d’angolo a favore (considerata la penuria di colpitori di testa), per poter sorprendere difese che, una volta in vantaggio, si chiudono a riccio nella propria area di rigore.

Il sorriso in casa Ascot lo porta Francesco Acquaviva, il giocatore di gran lunga più sottovalutato della storia ascottina, che da questa settimana ricomincerà ad allenarsi col gruppo.

Sapranno i nostri beniamini riscattarsi tra le mura amiche??? Giovedi 13/10 lo sapremo!

PAGELLE:

TOMMY

E’ lui a riaprire la partita con una splendida punizione.

Sempre da lui partono le altre 4 azioni più pericolose per la porta del San Carlo (3 su punizione diretta, 1 con un assist al bacio, che Andrea spreca malamente a pochi passi dalla porta finalizzando col petto anziché con la testa).

Come se non bastasse si fa valere anche da ultimo, tenendo botta sul forte centravanti avversario per buona parte della ripresa e mette in mostra un ottimo stato di forma.

VOTO: 7 MVP

ROBY

Se Tommy calcia 4 punizioni dal limite è perché qualcun altro se le è procurate (a volte con un pizzico d’astuzia…): Roberto, appunto.

Percorre generosamente km nel tentativo di tenere legata la squadra.

E’ l’unico che prova a tessere una manovra di gioco a terra fin dall’inizio della partita, ma predica nel deserto per almeno 25 minuti.

Lo fermano solo col fallo sistematico.

Unici appunti: l’aver abbandonato anzitempo il palo sul calcio d’angolo che porta all’1- 0 per il San Carlo e la poca concretezza negli ultimi 15 metri.

VOTO: 6,5 TUTTOCAMPISTA

TONI

Ad oggi è il miglior “acquisto” estivo.

Schierato da centrale difensivo in assenza di alternative, mostra l’abituale sagacia e una condizione già più che accettabile, che gli consentono di reggere l’urto col Toro di Sora.

Non far segnare il loro centravanti equivale ad aver segnato egli stesso una marcatura.

Sfortunato nella deviazione che frutta il 2-0 al San Carlo, dove è tradito dalla scarsa intraprendenza del proprio portiere.

Resta una solida prestazione, in attesa di poter tornare sulle zolle a lui più congeniali, una decina di metri più avanti.

VOTO: 6,5 BENTORNATO

MELZI

Non è in ottime condizioni, ma è agevolato dall’entrare in campo nel momento più propizio, ovvero quando il centrocampo assomiglia ad un deserto dei Tartari, abbandonato sia dagli avversari che dai compagni, tutti propensi a cercare gloria in attacco o a difendere strenuamente la propria area.

Questo gli permette di ragionare con calma e di poter impostare semplici ma proficui passaggi, soprattutto in direzione Robi e Pasqui.

VOTO: 6 ORDINATO

ANDREA

Inserito nello “starting seven” per necessità, evidenzia, come previdibile, una conoscenza ancora non approfondita dei movimenti richiesti alla nostra “prima punta”: spesso si fa trovare troppo avanzato, oltre l’ultimo difensore avversario, allungando così a dismisura la squadra e facilitando gli inserimenti dei locali. La condizione fisica cresce, ma ancora non è soddisfacente.

Non raggiunge la piena sufficienza perché quando Tommy gli recapita con un cioccolatino un pallone, a 5 metri dal portiere, preferisce concludere col petto anziché con la testa, vanificando una ghiotta occasione.

Non appena perfezionerà i movimenti e i tempi delle giocate, si integrerà a perfezione nell’intelaiatura del gioco e potrà divenire un importante finalizzatore della manovra. VOTO: 5,5 GIOCA TROPPO A NASCONDINO

PASQUI

Il voto è la media tra il 4 del primo tempo, durante il quale marca le margherite fiorite sulla linea laterale e si dedica a bucolici viaggi introspettivi mentre il suo avversario si accentra ripetutamente, e il 7 del secondo tempo in cui finalmente decide di fare passaggi a non più di 4 metri e di creare costantemente superiorità numerica sulla fascia destra, facendo saltare i precari equilibri della retroguardia locale.

VOTO: 5,5 DOTTOR JEKILL E MR HYDE

DANI

Incolpevole sul primo gol, evita in diverse circostanze che il passivo lieviti, ma in occasione della seconda rete subita non ha l’esplosività per tentare di andare a sradicare il pallone dalla testa di Toni.

Necessita di un lavoro specifico per tentare di togliere nell’arco delle prossime settimane almeno gli strati più superficiali di ruggine.

In questo stato di forma è di poca utilità. VOTO: 5 FUORI CONDIZIONE

FABRY

Sul calcio d’angolo che porta al primo goal del San Carlo si addormenta come il marcatore macedone su Belotti domenica sera in occasione dell’1-0 per l’Italia. In fase di copertura viene messo in eccessiva difficoltà dal loro numero 11.

In fase propositiva è molto impreciso: sbaglia tanti passaggi, anche semplici, e addirittura le rimesse laterali.

Fabry ci ha abituati a ben altre prestazioni. VOTO: 5 UNA SERATA SFORTUNATA

 

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