Diario di Viaggio:
Ascot Triante – CSI per il Mondo – Camerun, Aprile 2025
17 Aprile: Partenza dall’Italia. L’inizio di un’avventura all’insegna dello sport e della solidarietà con il progetto CSI per il mondo.
18 Aprile: Il primo contatto con la realtà camerunense avviene nel quartiere di Embomo, situato nella zona nord di Yaoundé. La giornata è dedicata all’animazione con i ragazzi del quartiere.
19 Aprile: La scoperta prosegue nel quartiere di Embomo (Essos Sud), gemellato con noi. L’accoglienza è emozionante, con un gruppo di bambini e ragazzi che attendono la delegazione con musica e balli. I giovani offrono ramoscelli di una pianta locale, simbolo di pace, accompagnando i nostri “ambasciatori”.
Franco: “Non ci sono le giuste parole per poter esprimere le emozioni che ho provato personalmente ed è la cosa che più mi preoccupa per poter far capire in futuro la realtà che stiamo vivendo. La gioia negli occhi, la vitalità dei bambini sono un colpo al cuore che ti rimane impresso… ho fatto fatica ad addormentarmi pensando a quello che possiamo fare insieme.”
20 Aprile: La giornata continua con la visita all’altra parte di Essos Sud, anch’essa caratterizzata da un’accoglienza calorosa con giochi e balli. Un momento di convivialità vede il nostro presidente Giangio impegnato in una sfida a braccio di ferro.
Successivamente, il gruppo incontra Abega Mathieu Serge, capo del quartiere di Emboga, per sancire l’accordo di gemellaggio. Viene consegnata una maglia dell’Ascot, accolta con grande emozione.
Nel pomeriggio ci si sposta a M’bog Ava, uno dei quartieri più poveri di Yaoundé, dove la nostra delegazione assiste al momento di gioco settimanale con tanti bambini e ragazzi impegnati in partite di calcio. La visita al quartiere si conclude nel centro giovanile con canti, balli e recitazione.
Melo: “Il momento più forte della giornata? Difficile dire se è stata la passeggiata fra le abitazioni di Essos, l’incontro e racconto di Abega, che ci ha spiegato quanto è importante fare qualcosa per i ragazzi, o la vista mozzafiato di M’Bog Ava. Dire e spiegare quello che vediamo qui è praticamente impossibile. Anche far vedere video e immagini non rende l’idea delle sensazioni e le emozioni che si possono provare. Passare tra le case di queste genti è un impatto davvero forte. Ma quello che ti dà più gioia è vedere i bambini con il sorriso perenne, nonostante tutto.”
21 Aprile (Pasqua): La Pasqua viene trascorsa a Ntui, una località a circa 100 km da Yaoundé. La nostra delegazione partecipa alla celebrazione pasquale presieduta da Don Pier Marie, un vecchio amico del CSI. La messa è in una chiesa gremita e animata da un coro accompagnato da strumenti musicali artigianali. Al termine della celebrazione, si svolgono le premiazioni dei giochi del quartiere e un momento di intrattenimento organizzato dai giovani locali. Il pranzo con Don Pier Marie è un’occasione per uno scambio di idee sul ruolo dello sport nell’evangelizzazione e per condividere gli aspetti del progetto di gemellaggio, affidato all’SDS di Cinisello.
Giangio: “Ci sono due pensieri che ho colto negli incontri di questi giorni, il primo dal racconto di Abega, sull’importanza di impegnare i giovani e i bambini per evitare il rischio delle devianze, il secondo da Don Pier Marie che ci ha sottolineato quanto è importante lo sport come strumento di aggregazione per avvicinare le famiglie alla propria comunità, pensieri che sento proprio miei… e così mi sembra che le distanze siano davvero inesistenti in questo mondo strano dove la vera normalità è quella rappresentata da questi popoli.”
22 Aprile: Una giornata dedicata agli incontri istituzionali. Si inizia con la visita alle Figlie di Mariandi Yaunde, un ordine di suore prossimo al centenario. L’incontro con Suor Regina Cyrille, la madre superiora, apre la possibilità di una collaborazione per la formazione dei giovani volontari camerunensi in un’oasi di tranquillità immersa nel verde. Successivamente, la delegazione incontra Suor Martina, una suora italiana originaria di Macherio che da 25 anni vive in Camerun dedicandosi alla formazione di bambini e giovani e sognando un centro sportivo aperto a tutta la comunità. Il tour si conclude al Residence Italia, dove vengono incontrati membri di un’associazione di professori universitari, imprenditori e ricercatori camerunesi impegnati a riflettere sul futuro del loro paese, evidenziando le difficoltà amministrative e culturali.
Giangio: “Alla fine della giornata rimane l’idea che più che portare qualcosa in questo paese, ci portiamo a casa tanto, in emozioni, in pensieri, con la sempre più salda convinzione che sarà difficile trasferire tutto quello che stiamo vivendo.”
Franco: “Ogni giorno vediamo sfaccettature diverse di un paese pieno di contrasti, ogni giorno sentiamo pareri e opinioni che combattono con la realtà della strada. La costante sono gli occhi dei bambini e le condizioni della maggior parte delle persone… che ti penetrano come un proiettile nella carne.”
La giornata prosegue con lo spostamento a Ovada, per l’incontro con il vescovo della diocesi locale, Sustene Leopold Bayemi, il quale manifesta una straordinaria visione sull’importanza dello sport e dell’educazione per i giovani, chiedendo al CSI di presentare un progetto a lungo termine. Rientrando a Yaoundé, i nostri ambasciatori incontrano la senatrice Francois Puele, una donna che, partendo da umili origini, ha costruito la sua impresa e si impegna politicamente e socialmente per le donne, i carcerati e i disabili.
Melo: “Anche oggi, anche nel bellissimo incontro con persone con profili sociali molto alti, abbiamo potuto toccare con mano la semplicità con cui lo sport può creare relazioni e accendere speranze. In particolare viene da riflettere su quanto non ci rendiamo conto delle potenzialità di quello che facciamo anche sui nostri territori. Il mio pensiero di oggi è questo: hai presente quando incontri qualcuno di “diverso” da te e lo guardi con gli occhi di un bambino con tanta curiosità di voler sapere ogni cosa? Ecco qui il diverso sei tu. Incroci quegli sguardi e ti senti proprio gli occhi addosso. Cosa ho imparato? Ho imparato che non serve chiedere chi è e nemmeno il perché. Chiedersi queste cose vorrebbe dire giudicare.”
23 Aprile: Una giornata intensa dedicata alla formalizzazione di nuovi gemellaggi. La mattina inizia con l’incontro con Padre Ze, responsabile dell’apostolato dei Laici e della pastorale giovanile della chiesa camerunense. Successivamente, la delegazione visita la scuola femminile fondata da Francis Cammonge, referente del CSI in Camerun e sede del gemellaggio con la Spes. L’accoglienza delle ragazze è festosa, con balli e doni realizzati nei loro corsi di studio. Prima di recarsi a M’Vog Ada, per il gemellaggio con Orpas e VIRTUS Bovisio, il gruppo incontra tre ragazzi che, grazie al CSC, hanno abbandonato la strada e frequentano la scuola di Francis. La visita a M’Vog Ada è particolarmente toccante, con un passaggio tra le abitazioni del quartiere più povero di Yaoundé e l’incontro con le famiglie accompagnati dai ragazzi. La giornata si conclude con la celebrazione del gemellaggio nel centro sociale del quartiere.
Giangio: “Pensiero di questa giornata: avevo già fatto la visita a M’Vog Ada nel 2019 e credo che fosse la cosa che mi aveva lasciato più il segno di quell’esperienza Camerunense… Riviverla nuovamente mi ha riaperto totalmente il cuore che questa esperienza ti provoca. Mi sento ancora più inappropriato a pensarmi un portatore di beneficio anche attraverso il gemellaggio… Ogni giorno di questo viaggio segna sempre più la mia anima.“
24 Aprile: Dopo le forti emozioni del giorno precedente, la mattinata è dedicata alla preparazione della visita pomeridiana alla casa di Edimar, un centro di accoglienza per ragazzi di strada. Accolti da una volontaria italiana del COE di Barzio, la nostra delegazione entra in contatto con una realtà ancora più difficile, incontrando ragazzi tra i 13 e i 23 anni che vivono ai margini della società. L’obiettivo del centro è quello di aiutarli a recuperare la dignità e a reinserirsi nella società. La delegazione ascolta le storie di questi giovani, segnate da perdite familiari e difficoltà. Un momento particolarmente toccante è l’incontro con un ragazzo che vive al centro con i suoi due figli piccoli dopo la morte della compagna.
Franco: “Pensavo di aver visto la povertà ma ieri ho visto i poveri dei poveri. Ragazzi che vivono di quello che trovano infatti ci è stato vietato di usare il cellulare… ma quello più impattante sono stati gli occhi del bambino di due anni che mangiava i biscotti dati dal fratello guardando la foto del papà… non ho osato chiedere ma ho capito subito…“
25 Aprile: L’ultimo giorno di visite è dedicato al collegio Stoll ad Akono, a circa 50 km da Yaoundé. La nostra delegazione viene accolta dalla madre e dal fratello di Paul Stefan Biliga, un ex giocatore di basket camerunense che ha giocato anche nella nazionale italiana e che ha fondato un’associazione per sostenere i giovani in Camerun. L’obiettivo è di avviare collaborazioni tra la sua associazione, CSI per il mondo e il Centro Sportivo Camerunense. Il collegio cattolico, il più antico del Camerun, ospita circa 200 studenti e ha anche una squadra di calcio in serie B. Il viaggio di rientro offre l’opportunità per qualche acquisto. La giornata si conclude con una cena che segna la fine del viaggio, un momento per condividere le emozioni e le riflessioni di questa intensa settimana.
Melo: “Al collegio Stoll regna una tranquillità impressionante, in confronto al caos di Yaounde… sembra di stare in paradiso. Il pranzo sotto il mango è stato la ciliegina sulla torta… Oggi ultimo giorno di emozioni. Ma so già che un pezzo di cuore resterà qui.”
27 Aprile: Rientro in Italia. Portando con sé un bagaglio di emozioni, storie e la consapevolezza di un legame di fratellanza che il progetto CSI per il mondo ha contribuito a rafforzare.